Selam Palace Zona Rossa
Selam Palace (che in amarico vuol dire “pace”) è, dal 2006, la più grande occupazione abitativa romana di titolari di protezione internazionale (rifugiati politici, protezione sussidiaria ed umanitaria). Il grande edificio, situato in zona La Romanina, un tempo uffici dell’Università di Tor Vergata, attualmente ospita circa 800 persone originarie del Corno d’Africa (Etiopia, Eritrea, Somalia e Sudan) scappate dal proprio paese per fuggire da guerre e persecuzioni politiche o religiose. Tra il 2013 e il 2014 Palazzo Selam, “figlio” dello sgombero del famoso Hotel Africa alla Stazione Tiburtina, è stato uno dei principali luoghi in cui si sono concentrati i c.d. “transitanti”, ovvero quei migranti che, dopo il loro arrivo in Italia, hanno tentato di non essere identificati per sfuggire al “regolamento di Dublino” e per raggiungere altri paesi europei. In quel periodo, centinaia di persone (anch’esse eritree, etiopi, somale e sudanesi) si sono aggiunte agli abitanti abituali, vivendo, anche se per brevi periodi, in condizioni di particolare criticità nei sotterranei del Palazzo. Quella di Selam Palace non è un’occupazione in senso classico e non ha dietro un’organizzazione: il 90% delle persone sono rifugiati o detentori di protezione internazionale, con il diritto a stare in Italia, riconosciuto dallo Stato. In tempi di Coronavirus, il palazzo è diventato una vera “bomba sociale e sanitaria”, con molti casi positivi, bambini inclusi.L’occupazione, in fondo, altro non è che la prima “zona rossa” della Capitale. Gli abitanti sono chiusi dentro, confinati.