Santo Volto di Gesù - Magliana
Progettisti: Piero Sartogo e Nathalie Grenon
Anno di realizzazione: 2006
Nel nostro immaginario di periferia romana, la Magliana rappresenta un po’ il Bronx della Capitale e certamente l’immeritata fama la deve alle vicende legate alla banda omonima, che nella seconda metà degli anni settanta, fu la prima organizzazione criminale romana a unificare in senso operativo la frastagliata realtà della malavita locale, dedicandosi ad attività criminali ad ampio spettro. Ma se le vicende della famigerata banda criminale ne hanno determinato la cattiva reputazione, che non le appartiene, a comporre il vero tessuto della borgata è la mancanza di infrastrutture, biblioteche, cinema, centri sportivi e altri luoghi di servizio e di ritrovo pubblici. Il quartiere è il frutto del germogliare di una incontrollata speculazione edilizia condotta nella capitale dal dopoguerra. Costruita a metà degli anni ’60 del novecento, sorge su un’ansa del Tevere al di sotto degli argini ed esposta al rischio di esondazione: palazzoni allineati, costruiti senza alcun criterio architettonico, realizzati tra gli anni ’60 e ’70, fioriti intorno alle prime costruzioni abusive e ai fabbricati industriali. Il Comune diede il permesso di costruire alla sola condizione che tutta la zona, situata sette metri sotto l’argine del Tevere, fosse rinterrata sino a raggiungere il livello dell’argine stesso: l’accordo che non fu mai rispettato. Dal dopoguerra ad oggi la zona ha cambiato gran parte della sua fisionomia originaria e con la realizzazione della Magliana Nuova il quartiere è divenuto una sorta di eufemistico “scorrimento veloce” del traffico caotico che si immette da Roma Sud Ovest verso il cuore della città.