Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù - Ponte di Nona/Villaggio Falcone
Progettista: Sharon Miura e Francesco Garofalo
Anno di realizzazione: 2000
Un quartiere di periferia uguale a tanti altri, per metà nato dall’abusivismo, per l’altra metà dalle buone intenzioni di chi aveva progettato un esempio ideale di buona edilizia economica e popolare. Eppure il Piano di Zona 20 dell'ATER, sulla carta, è uno dei rari esempi di “bellezza architettonica” nel mezzo della periferia. Il progetto, a firma dell’architetto Paolo Portoghesi (che risale al 1986, ma la cui realizzazione avvenne solo tra il 2005 e il 2008) cerca di recuperare la tradizione figurativa che caratterizza la tipologia edilizia di Città giardino a Montesacro o della Garbatella e, più in generale, si rifà al "barocchetto romano" che si affermò a Roma per tutti gli anni Venti. Gli edifici abitativi inframezzano i corpi edificati a grandi cortili e spazi comuni dedicati al verde e alla socialità. Un posto che avrebbe avuto tutte le caratteristiche per essere un ottimo esempio di edilizia popolare e di recupero di qualità abitativa del territorio sottratto alla campagna romana, ma che ora appare come un anonimo teatro di vuoto e desolazione. La parrocchia, nata come centro di aggregazione, si trova in fondo a via Albert Schwaitzer nella piazza omonima, al culmine delle palazzine popolari colorate; raggiunge a mala pena un terzo delle oltre 6500 famiglie del quartiere, giovani coppie con bambini piccoli che, in poco più di 200, frequentano abitualmente il catechismo e la parrocchia, dove il parroco pensa di ricostruire un tessuto connettivo sociale attraverso l’oratorio e i corsi di teatro.