San Gabriele dell’Addolorata - Don Bosco/Cinecittà
Progettista: Giovanni Testa
Anno di realizzazione: 2010
Il Quartiere Don Bosco sorge tra la Via Tuscolana e la Via Casilina e deve il proprio nome alla Basilica di San Giovanni Bosco, costruita in questa zona tra il 1952 ed il 1964. Prima di essere urbanizzata era nota, insieme all'area della Tuscolana oltre Porta Furba, con il nome di Quadraro e faceva parte della Campagna Romana, alle pendici dei castelli, finché, nel 1931, iniziò la costruzione dei grandi stabilimenti cinematografici di Cinecittà, terminati nel 1936. Tra il 1937 ed il 1938 fu inoltre costruito, di fianco agli stabilimenti, l'edificio dell'Istituto Luce. La zona fu quindi strettamente legata al cinema e agli stabilimenti e per tanto tempo ed è in quel quartiere che si cercavano molte delle comparse per i film girati a Cinecittà. È intorno alla Basilica di San Giovanni Bosco che si sviluppò il nuovo quartiere, in gran parte promosso dai Salesiani. Negli anni Ottanta, arrivò la Linea A della Metropolitana, che segnò la fine dell'esistenza del cosiddetto "tranvetto dei Castelli" che percorreva la Tuscolana. Nel corso della sua vita tutta la zona lungo la via Tuscolana, a partire dal quartiere Appio Latino, sino a Cinecittà, è stata un esempio di scuola della speculazione edilizia che ha stravolto l’agro romano. Si tratta della classica storia delle famiglie proprietarie dei terreni: i Torlonia famiglia di umili origini contadine conquistò presto un posto di gran rilievo nei possedimenti fondiari e divenne, negli anni '30 del '900, la seconda famiglia più ricca dopo i Borghese. Dentro i casermoni e alle palazzine di cemento che hanno soppiantato la campagna, ha vissuto per decenni un’umanità che ha sempre lottato per migliorare il quartiere “dormitorio” e per conquistare i servizi che mancavano e quei luoghi, anche se urbanisticamente non belli, hanno ora un loro intimo fascino legato a chi li abita e li ha abitati. Don Bosco è forse uno dei quartieri di Roma ad aver meno subito l'abbandono da parte dei suoi abitanti delle origini e molti, pur trasferitisi, hanno lasciato qui le proprie radici.