San Corbiniano - Infernetto/Zona Nord
Progettista: Umberto Riva
Anno di realizzazione: 2011
L’Infernetto non sarebbe stato una landa desolata se soltanto fosse andato in porto il progetto che nel 1888 firmarono il cav. Carocci, l’Ing. Prof. Muratori e il dott. Siciliani per la costruzione di una ferrovia per collegare Roma Ostiense alla zona dell’antica città di Laurento, con un percorso che, dopo aver affiancato la via Ostiense piegasse a sud est all’altezza di Malafede e facesse una fermata all’Infernetto (quindi il toponimo era già in uso) per terminare a Laurento, ovvero l'antica città dove la mitologia indica lo sbarco di Enea e dove lo stesso prese in moglie Lavinia, figlia del re del Lazio. L’intento della ferrovia era quello di valorizzare il sito archeologico e fornire poi una linea di trasporto che giungesse direttamente alla tenuta reale di Castel Porziano. Invece ora Infernetto appartiene alle periferie romane sviluppatesi a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, in una vasta area residenziale lambita dalla Cristoforo Colombo verso Ostia, la cui denominazione deriva dall’uso di grosse carbonaie impegnate per produrre carbone e i cui fuochi vaporosi, visti da lontano, davano l’idea dell’inferno. L’inizio della “colonizzazione” vera e propria dell’area iniziò alla fine degli anni quaranta quando alcune famiglie immigrate da varie regioni d’Italia acquistarono i terreni dal principe G. Aldobrandini per insediarvi le loro aziende agricole. Dopo qualche tempo i nuovi proprietari abbandonarono l’attività agricola e a poco a poco vendettero i terreni a parenti, conoscenti e costruttori che, vedendo nella possibile speculazione edilizia una veloce forma di arricchimento, iniziarono il lento ma progressivo “sviluppo”, essenzialmente abusivo, dell’area.